San Valentino

Festa di San Valentino.

Origini della festa di San Valentino

La Festa di San Valentino venne istituita dalla Chiesa, per contrastare la più antica festa della fertilità di tradizione romana, durante la quale veniva invocata la divinità Lupercus a protezione della fertilità. La festa prevedeva anche che le matrone in gravidanza, o le donne non ancora diventate madri, si facessero “colpire” da delle verghe, poiché si diceva che questo gesto proteggesse i nascituri e concedesse la fertilità. Con l’avvento dell’età cristiana, però, la Chiesa iniziò a non vedere di buon occhio questa festa pagana, fu così che nel V secolo d.C. Papa Gelasio I decise di trasformare i cosiddetti Lupercalia in una festa cristiana. E la divinità di Lupercus fu sostituita dal santo e martire Valentino, decapitato il 14 febbraio del 274 d.C.

San Valentino, il Santo protettore degli Innamorati

Si racconta che San Valentino fosse nato a Terni in una famiglia benestante, per poi convertirsi al cristianesimo ed essere consacrato vescovo di Terni a 21 anni. Usava regalare fiori alle coppie di innamorati, si dice che mettesse pace tra i fidanzati e li incitasse a sposarsi e ad avere figli. San Valentino è infatti noto come il protettore degli innamorati. Ci sono più teorie sulla vita di San Valentino, ma si racconta che il santo martire sia morto proprio il 14 febbraio.

La tradizione di San Valentino oggi

La tradizione di San Valentino, come la conosciamo oggi, però, risale a Geoffrey Chaucer, autore dei Racconti di Canterbury che scrisse, alla fine del ‘300, “The Parliament of Fowls”, un poema che associa, per la prima volta, San Valentino a Cupido.

Per celebrare la festa di san Valentino vorremmo dedicarvi  tre brevi poesie che cantano l’amore

Rapita (Saffo)

Rapita nello specchio dei tuoi occhi
respiro
il tuo respiro.
E vivo.

A due a due (Paul Éluard)

Non andremo più alla meta a uno a uno
ma a due a due. Conoscendoci
a due a due noi ci conosceremo
tutti, noi ci ameremo tutti e i nostri figli
rideranno della leggenda nera dove
piange un solitario.

Il verbo amare (Jean Cocteau)

Il verbo amare è davvero di difficile coniugazione: 
il suo passato non è prossimo,
il suo presente non è indicativo
e il suo futuro non è un condizionale.

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